Gestione presenze del personale: come evitare errori e perdite di tempo

La gestione presenze del personale è una delle attività più delicate per le aziende, indipendentemente dalle loro dimensioni. Riuscire a monitorare con precisione le ore di lavoro, le assenze, gli straordinari e i permessi è essenziale per garantire una gestione efficace delle risorse umane e rispettare gli obblighi normativi. Tuttavia, il modo in cui questa attività viene svolta può fare la differenza tra un processo semplice e ottimizzato e una gestione caotica e piena di imprecisioni. Molte aziende si affidano ancora a strumenti tradizionali, come Excel, per registrare e monitorare la presenza dei dipendenti, mentre altre hanno scelto soluzioni più avanzate e automatizzate. Ma quali sono le reali esigenze di un’azienda in materia di gestione delle presenze e come è possibile renderla più efficiente? Perché la gestione delle presenze è così importante? Tenere traccia delle presenze non significa semplicemente contare le ore di lavoro. Una gestione efficace delle presenze ha impatti diretti su diversi aspetti aziendali, tra cui: Un monitoraggio accurato delle presenze diventa quindi un elemento chiave per il buon funzionamento dell’azienda e per il benessere dei lavoratori. Gestione presenze personale Excel: una soluzione ancora valida? Per molte aziende, soprattutto di piccole dimensioni, Excel resta uno strumento di riferimento per la gestione delle presenze del personale. La possibilità di creare tabelle personalizzate e utilizzare formule per il calcolo delle ore lavorate lo rende una soluzione apparentemente pratica e flessibile. Tuttavia, con l’aumento del numero di dipendenti o la necessità di gestire dati più strutturati, emergono alcune criticità. L’aggiornamento manuale delle presenze richiede tempo e attenzione, aumentando il rischio di errori e incongruenze nei dati. Basta una svista o un calcolo errato per compromettere la precisione dei conteggi. Inoltre, la gestione di ferie, permessi e straordinari con Excel può diventare complessa, richiedendo controlli frequenti e continui interventi di revisione. Di conseguenza, il tempo impiegato per inserire e verificare i dati rischia di diventare un ostacolo anziché un supporto all’organizzazione aziendale. Come rendere più efficiente la gestione presenze del personale? Per evitare imprecisioni e ottimizzare il flusso di lavoro, è fondamentale adottare alcune buone pratiche che semplifichino il monitoraggio delle ore lavorative e garantiscano un’organizzazione più efficace. Il ruolo dei software nella gestione delle presenze Negli ultimi anni, sempre più aziende stanno adottando soluzioni software per la gestione delle presenze del personale. Questi strumenti permettono di superare le limitazioni di Excel e di altri metodi manuali, offrendo un sistema più veloce e preciso. Un software di rilevazione presenze consente di: L’automazione non solo riduce il tempo dedicato alla gestione delle presenze, ma permette anche di avere dati più affidabili e aggiornati in ogni momento. Investire in un sistema avanzato per la rilevazione delle presenze significa non solo semplificare il lavoro amministrativo, ma anche migliorare la gestione del personale e garantire un ambiente di lavoro più organizzato e trasparente. Se vuoi ottimizzare la gestione delle presenze del personale della tua azienda, scopri il software rilevazione presenze di Centro Paghe, una soluzione pensata per migliorare l’organizzazione del lavoro e ridurre il rischio di errori.
Beggiatura e controllo accessi: perché ogni azienda dovrebbe adottarli

Chi ha accesso ai tuoi uffici? A che ora entrano ed escono i dipendenti? Qualcuno è rimasto in azienda dopo l’orario di lavoro?Gestire il controllo degli accessi non significa solo garantire la sicurezza degli spazi aziendali, ma anche monitorare la presenza dei dipendenti, prevenire accessi non autorizzati e ottimizzare la gestione delle risorse umane. In questo contesto, la beggiatura è diventata uno strumento chiave per le imprese che vogliono migliorare il controllo degli ingressi e delle uscite in modo automatico, sicuro e tracciabile. Ma cos’è esattamente e perché è così importante? Cos’è la beggiatura e come funziona? La beggiatura è il processo con cui i dipendenti registrano il proprio ingresso e uscita in azienda tramite un sistema di controllo accessi. Questo avviene attraverso strumenti come badge magnetici, lettori biometrici, QR code o app mobile che permettono di monitorare in tempo reale chi è presente in sede e in quali orari.Oltre a garantire un accesso sicuro agli ambienti aziendali, la beggiatura è fondamentale per automatizzare la rilevazione presenze, semplificando il calcolo delle ore lavorative, degli straordinari e delle assenze. Perché la beggiatura è indispensabile per le aziende? Maggiore sicurezza e protezione degli accessi Non tutte le persone devono avere accesso a tutte le aree aziendali. La beggiatura consente di limitare gli ingressi solo ai dipendenti autorizzati, riducendo i rischi di intrusioni o violazioni della sicurezza. Monitoraggio preciso delle presenze Grazie a un sistema di beggiatura, le aziende possono controllare in tempo reale chi è presente in ufficio, in magazzino o in altre sedi aziendali, ottimizzando così la gestione operativa e il coordinamento dei team. Automazione della rilevazione presenze e del calcolo ore Niente più errori o calcoli manuali: i dati raccolti dal sistema di beggiatura si integrano automaticamente con il gestionale HR, semplificando il conteggio delle ore di lavoro, delle assenze e degli straordinari. Conformità alle normative sul lavoro La registrazione precisa delle presenze aiuta le aziende a dimostrare il rispetto degli orari di lavoro e a garantire che non vengano superati i limiti di straordinario imposti dalla legge. Flessibilità e gestione multi-sede Per le aziende con più sedi o dipendenti in smart working, la beggiatura permette di gestire gli accessi in maniera centralizzata, senza dover fare affidamento su registri cartacei o sistemi non connessi tra loro. Riduzione dei costi e maggiore controllo sulle risorse Implementare un sistema di beggiatura non significa solo migliorare la sicurezza aziendale, ma anche ottimizzare i costi operativi. Monitorare con precisione ingressi e uscite consente di eliminare sprechi legati a ore di lavoro non registrate correttamente, evitando errori nei cedolini e riducendo il rischio di straordinari non dovuti. Inoltre, una panoramica chiara delle ore effettivamente lavorate permette di ottimizzare la gestione dei turni, riducendo la necessità di sostituzioni improvvisate o di personale extra nei momenti meno strategici. Il risultato? Un bilanciamento più efficace delle risorse e una gestione più snella, con un impatto positivo su produttività e costi. Gestisci il controllo accessi in modo semplice e sicuro Per ottenere il massimo dalla beggiatura e rendere la gestione degli accessi ancora più semplice ed efficiente, è essenziale affidarsi a soluzioni digitali avanzate.Con il nostro software di controllo accessi puoi gestire in modo intuitivo e automatizzato il tracciamento degli ingressi, delle uscite e delle presenze dei dipendenti in tempo reale. Un sistema ben integrato non solo ottimizza la registrazione delle presenze, ma garantisce anche una maggiore sicurezza aziendale e riduce il rischio di errori amministrativi.Scopri come migliorare il controllo accessi nella tua azienda con una soluzione semplice, precisa e affidabile.
Come fare fronte alla disorganizzazione aziendale con gli strumenti giusti

La disorganizzazione aziendale è un nemico silenzioso, ma potente. Può sembrare un problema secondario, ma i suoi effetti si fanno sentire ovunque: ritardi nelle consegne, errori evitabili, dipendenti stressati e una produttività che fatica a decollare. È come un ingranaggio fuori posto che rallenta l’intero sistema, creando confusione e insoddisfazione sia all’interno che all’esterno dell’azienda. Fortunatamente, oggi esistono soluzioni tecnologiche che possono aiutarci a trasformare il caos in ordine. Con i software giusti, le imprese possono non solo rimettere in carreggiata i processi, ma anche ottimizzare le risorse e migliorare la collaborazione tra i team. In questo articolo scopriremo come riconoscere i segnali della disorganizzazione e, soprattutto, quali strumenti adottare per affrontarla con successo. Gli effetti della disorganizzazione aziendale La disorganizzazione in azienda non è solo una questione di inefficienza: è un problema che può minare alla base il successo di ogni realtà lavorativa. Quando i processi non sono chiari e i ruoli non sono ben definiti, il risultato è una catena di errori e incomprensioni che rallentano le attività e aumentano i costi. Ad esempio, scadenze non rispettate, duplicazione degli sforzi o risorse allocate in modo improprio possono trasformare un progetto promettente in un flop. Una gestione disorganizzata può ridurre la produttività di un team, comportando non solo perdite economiche ma anche un calo significativo del morale dei dipendenti. Un ambiente caotico, infatti, genera stress e insoddisfazione, portando spesso a turnover elevato e difficoltà nell’attrarre nuovi talenti. Affrontare la disorganizzazione è quindi fondamentale, non solo per migliorare le performance aziendali, ma anche per creare un clima di lavoro sereno e motivante. E il primo passo è comprenderne l’impatto reale per poter agire in modo mirato. Identificare i segnali di disorganizzazione Riconoscere i segnali della disorganizzazione aziendale è il primo passo per intervenire in modo efficace. Spesso il caos si manifesta con piccoli sintomi che, presi singolarmente, possono sembrare trascurabili, ma che insieme formano un quadro preoccupante. Ad esempio, compiti che si sovrappongono, scadenze che saltano regolarmente o informazioni che non arrivano ai destinatari giusti sono campanelli d’allarme evidenti. Altri segnali comuni includono: Se ritrovi queste problematiche nella tua azienda, è il momento di agire. Identificare le cause alla radice ti permetterà di scegliere soluzioni mirate e trasformare il disordine in un sistema ben oliato. Perché i software possono fare la differenza La tecnologia rappresenta oggi uno strumento indispensabile per combattere la disorganizzazione aziendale. I software giusti possono rivoluzionare il modo in cui vengono gestiti i processi, eliminando errori, ottimizzando i flussi di lavoro e rendendo più semplice la comunicazione tra i team. Tra i principali vantaggi dei software gestionali troviamo: Investire in soluzioni digitali non significa solo risolvere problemi immediati, ma anche preparare l’azienda a essere più agile e competitiva in un mercato sempre più esigente. I software essenziali per contrastare la disorganizzazione Adottare i software giusti può fare la differenza nel trasformare un’azienda disorganizzata in una realtà efficiente e produttiva. Ecco le principali categorie di strumenti indispensabili per affrontare il caos organizzativo: Ogni categoria di software risponde a esigenze specifiche, ma insieme formano un ecosistema tecnologico che semplifica i processi e potenzia l’efficienza operativa. La scelta del software più adatto per contrastare la disorganizzazione aziendale non è un processo immediato: richiede un’analisi approfondita delle necessità specifiche dell’azienda. Ogni realtà ha infatti priorità e problematiche di disorganizzazione diverse, ed è fondamentale identificare gli strumenti che possono offrire il massimo impatto. Gli step fondamentali in questo caso sono due: Scegliere il software giusto non è solo una questione tecnica: è un investimento strategico che può rivoluzionare il modo in cui l’azienda lavora, favorendo efficienza, produttività e un ambiente di lavoro più sereno ed è pertanto importante che almeno indirettamente vi partecipino tutte le persone coinvolte. Implementare il cambiamento: best practice Una volta scelto il software giusto, il passo successivo è implementarlo in modo efficace all’interno dell’azienda. Anche il miglior strumento, infatti, rischia di non portare i benefici sperati senza un piano di adozione ben strutturato e il coinvolgimento dei team. Coinvolgere i team fin dall’inizio Formazione mirata Monitoraggio e ottimizzazione La disorganizzazione aziendale può sembrare un ostacolo insormontabile, ma con i giusti strumenti diventa una sfida che si può superare. I software gestionali, dalla rilevazione presenze alla reportistica, dalla gestione dei progetti alla comunicazione interna, offrono soluzioni concrete per ottimizzare i processi, migliorare la produttività e creare un ambiente di lavoro più sereno. Investire in tecnologia non significa solo risolvere problemi immediati, ma anche preparare l’azienda a essere più competitiva e pronta ad affrontare le sfide future. Con un approccio strategico e il coinvolgimento dei team, ogni organizzazione può trasformare il caos in ordine e costruire le basi per una crescita sostenibile. Se anche la tua azienda vuole dire addio alla disorganizzazione, scopri come i nostri software possono aiutarti. Richiedi una consulenza gratuita oggi stesso e inizia a ottimizzare il tuo business.
Perché è importante monitorare le presenze dei dipendenti?

In un’azienda, il monitoraggio delle presenze dei dipendenti rappresenta un aspetto fondamentale per ottimizzare la gestione delle risorse umane e favorire la produttività. Grazie alle nuove tecnologie, è possibile rendere questo processo sempre più preciso ed efficace, riducendo la possibilità di fare errori e aumentando la trasparenza. Vediamo i principali motivi per cui il monitoraggio delle presenze risulta essere un’attività essenziale e strategica per le aziende: Esempio pratico: Un software per la gestione delle presenze, ferie e permessi permette di sapere con certezza chi è disponibile in un determinato momento, semplificando la rotazione dei turni e l’assegnazione di incarichi speciali, come ad esempio progetti a breve scadenza. Gli strumenti di monitoraggio rappresentano senza dubbio un supporto eccezionale ai processi aziendale. Permettono di valutare l’efficienza dei vari reparti e di intraprendere azioni correttive laddove necessario. Oggi più che mai, le aziende stanno adottando modelli di lavoro flessibile, che includono lo smart working. Monitorare le presenze dei dipendenti che lavorano da remoto è cruciale per mantenere un quadro preciso delle ore effettivamente lavorate e assicurare che tutti siano allineati sugli stessi obiettivi. Il monitoraggio delle presenze dei dipendenti è un elemento centrale per ogni azienda moderna che desideri ottimizzare la gestione delle risorse umane e garantire un ambiente di lavoro sereno e produttivo. Ad esempio, la possibilità che ha ogni dipendente di visualizzare il proprio saldo ferie e permessi, permette di pianificare le proprie assenze in anticipo e in modo coordinato con il team, evitando sovrapposizioni di assenze e garantendo così una gestione equilibrata delle risorse e della produttività dell’azienda. Grazie alle soluzioni digitali, le aziende possono ottenere un sistema di monitoraggio preciso, trasparente e conforme alle normative, facilitando al contempo la gestione operativa. Un investimento in un software di monitoraggio delle presenze non solo aumenta l’efficienza, ma permette di migliorare la qualità della vita lavorativa per tutti i dipendenti.
Localizzazione GPS dipendenti: soluzioni e accortezze

La gestione aziendale non è sicuramente semplice, soprattutto quando i dipendenti sono tanti e lavorano sia in sede che in mobilità. Affinché tu possa pianificare spese e processi aziendali è indispensabile munirti di tecnologie avanzate capaci di ottimizzare le attività fuori e dentro dal contesto puramente lavorativo. Tra le soluzioni più interessanti che stanno rivoluzionando il modo di gestire i dipendenti c’è la localizzazione GPS. Di cosa si tratta e quali accorgimenti considerare per non incorrere in problemi legali? L’importanza della localizzazione dei dipendenti Se sei un professionista con più di qualche dipendente da gestire, allora i motivi che potrebbero spingerti a implementare un sistema di localizzazione della posizione dei lavoratori sono diversi. Uno strumento di questo tipo consente, ad azienda e dipendenti stessi, di organizzare meglio gli spostamenti e le attività lavorative. Tra i motivi che spingono maggiormente le società ad affidarsi alla localizzazione GPS dei dipendenti c’è la trasparenza, infatti, grazie al monitoraggio dello spostamento si possono contrastare l’assenteismo e i comportamenti non consoni alle normali attività giornaliere. A ciò si lega anche la sicurezza. Infatti, se i tuoi dipendenti si spostassero in aree lontane dal percorso più consono per recarsi a lavoro, potresti intervenire tempestivamente. Tante aziende si affidano alla localizzazione GPS anche per ottimizzare i turni di lavoro, che spesso sono un problema significativo quando si hanno più dipendenti. Localizzazione GPS dipendenti: funzionamento Quando parliamo di localizzazione GPS dei dipendenti ci riferiamo a quella soluzione che, in ambito dei sistemi di rilevamento delle presenze, consente di determinare con estrema precisione la posizione del dipendente sfruttando la tecnologia Global Positioning System (GPS). Usualmente tale strumento è indispensabile per le aziende che necessitano di forza lavoro in remoto e vogliono migliorare la produttività, gestendo al meglio incontri con i clienti, interventi di manutenzione, consegne e tutto ciò che necessitano gli spostamenti fuori dalla sede principale. Affinché si possano monitorare gli spostamenti, il dipendente deve installare un’applicazione dedicata sul proprio dispositivo mobile che terrà conto di: orari di inizio/fine lavoro e movimenti durante le ore di lavoro sottoscritte nel contratto. Grazie a tale soluzione non si rilevano solo le presenze in azienda, ma si possono analizzare anche i dati su dove si trova precisamente il dipendente, richiamandolo nel caso in cui non stesse rispettando la pianificazione giornaliera assegnata. I benefici della localizzazione Quando scegli di implementare un sistema GPS per il monitoraggio dei dipendenti puoi beneficiare di diverse caratteristiche interessanti, sia se dovessi essere un lavoratore sia l’amministratore di un’azienda. Relativamente ai dipendenti, la localizzazione è un vantaggio poiché ti permette di provare che eri effettivamente nel luogo desiderato a una determinata ora, valutando di fatto il tuo modus operandi corretto. Ad esempio, se sei un dipendente diligente che si impegna ogni giorno per aiutare aziende e clientela, allora la localizzazione diventa uno strumento che può aiutarti molto quando hai bisogno di prove concrete sulla tua posizione e sull’orario. Se invece hai un’azienda, i benefici sono molti di più ed è interessante analizzarli singolarmente per avere un’idea più chiara delle potenzialità di questa tecnologia. Uno dei vantaggi principali di tale sistema è da ricercare nella maggiore sicurezza che le aziende possono ottenere durante il giorno. Un esempio concreto è relativo agli autisti o ai dipendenti che svolgono determinate attività attraverso l’utilizzo di più veicoli, cui si lega una maggiore possibilità di incidenti. Monitorando la posizione si hanno più informazioni riguardo i movimenti dei veicoli, garantendo all’azienda una gestione ideale dei lavoratori se non dovessero rispettare le direttive indicate. Anche gli spostamenti su strada, sia sulle lunghe che brevi percorrenze, inevitabilmente possono presentare imprevisti ed è opportuno che si possa intervenire tempestivamente. L’accuratezza della localizzazione induce gli autisti a guidare con maggiore attenzione e a rispettare la tabella di marcia prefissata, svincolandosi da possibili incidenti stradali. Le aziende sfruttano la localizzazione delle loro flotte anche per analizzare in modo chiaro l’utilizzo dei veicoli; infatti, oltre alla semplice mappatura degli spostamenti, si possono identificare anche i consumi e come si sta utilizzano il mezzo di trasporto assegnato. Monitorando il consumo del carburante di tutti i veicoli a disposizione, è possibili verificare, oltre che la distanza percorsa e gli eccessi di velocità, l’efficienza dei tuoi autisti e identificare quelli più bravi. I benefici dell’uso del GPS non sono legati solo alla sicurezza e ai consumi, ma si estendono anche alla vera e propria gestione del lavoro. Poichè tale strumento è particolarmente efficace nella pianificazione degli itinerari, permette di adeguare gli appuntamenti alle differenti esigenze oppure stabilire percorsi e orari a seconda delle necessità dei clienti. In tal senso, una pianificazione ottimale delle attività permette di riscontrare un minore impegno amministrativo, in quanto non sarà necessario compilare manualmente il registro di bordo. Infine, così come per i dipendenti la localizzazione GPS è utile per dimostrare che stanno effettuando il lavoro nel luogo e negli orari prefissati, anche le aziende possono usufruire di tale vantaggio. Infatti, grazie a questa tecnologia le società possono dimostrare al cliente che non ci sono state irregolarità, tutelandosi nel caso in cui ci fossero dei malintesi sulle consegne o sul lavoro svolto. Cosa dice la normativa I vantaggi per le aziende nell’utilizzo del GPS per monitorare gli spostamenti dei dipendenti sono molti, ma è importante farlo rispettando le normative vigenti. A tal proposito, l’art. 41 della Costituzione italiana garantisce la libertà di iniziativa economica dei datori di lavoro, purché si rispetti la dignità umana. Pertanto, le aziende possono stabilire regole per l’uso del GPS, ma devono sempre tutelare la riservatezza e la dignità dei lavoratori. Lo Statuto dei Lavoratori (Legge 20 maggio 1970 n.300) e le modifiche successive del D. Lgs n.151/2015 specificano le condizioni per il rispetto dei dati personali. In particolare, il monitoraggio della localizzazione dei dipendenti è consentito se finalizzato a ottimizzare l’allocazione delle risorse, garantire la sicurezza dei lavoratori, soddisfare le esigenze aziendali e proteggere i beni aziendali. Inoltre, è obbligatorio informare i dipendenti sull’uso di tali strumenti per la gestione delle risorse. Dunque, l’uso di un software dedicato può facilitare i processi di
Cos’è lo smart working

Nel rapporto BES dell’Istat che analizza i principali fenomeni economici, sociali e ambientali dell’Italia, si rileva che oltre 2,8 milioni di lavoratori hanno fatto ricorso allo smart working, soprattutto nella fascia di età compresa tra i 35-44 anni. Lo smart working è saltato agli onori della cronaca durante il periodo della pandemia da coronavirus, quando l’impossibilità di recarsi sul luogo di lavoro ha costretto molte aziende a rivoluzionare il proprio modo di lavorare e ad adottare nuove formule per consentire la prosecuzione delle attività. In questo articolo vedremo nel dettaglio cos’è lo smart working, quali sono le sue caratteristiche principali, il quadro normativo e quali vantaggi può apportare alle aziende e ai lavoratori. Cos’è lo smart working Lo smart working, che in italiano viene tradotto come “lavoro agile”, viene definita dal Ministero del Lavoro come “una modalità di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato stabilita mediante accordo tra le parti, anche con forme di organizzazione per fasi, cicli e obiettivi e senza precisi vincoli di orario o di luogo di lavoro, con il possibile utilizzo di strumenti tecnologici per lo svolgimento dell’attività lavorativa.”. Il lavoratore che è in smart working può svolgere le sue mansioni direttamente da casa o da qualsiasi altro luogo prescelto e negli orari che preferisce, rientrando sempre nel numero di ore previste dal proprio contratto lavorativo. Si tratta quindi di un cambiamento epocale, perché il lavoratore non ha l’obbligo di recarsi fisicamente presso la sede del lavoro e può organizzare la sua giornata in completa autonomia. Quando si parla di lavoro agile, bisogna sottolineare che il dipendente deve comunque raggiungere gli obiettivi o i risultati prefissati; quindi, non si tratta di un escamotage per lavorare di meno o rimanere a casa, ma solo di un sistema diverso per svolgere la propria professione. Lo smart working scardina il concetto tradizionale di lavoro dipendente che si basa sulla rigidità, sia di orari che di modalità di somministrazione, per introdurre un sistema più flessibile e indipendente. Durante la pandemia, si prediligeva che i lavoratori ove possibile lavorassero esclusivamente in smart working, ma al termine dell’emergenza si è optato per una modalità ibrida, che integra sia il vecchio lavoro in sede che quello da remoto. Sempre secondo i dati forniti dall’Istat, lo smart working è più diffuso tra le donne over 35 rispetto agli uomini della stessa fascia di età e riguarda soprattutto chi opera nel settore privato, rispetto ai professionisti impiegati nella pubblica amministrazione. Il settore dell’informatica, della comunicazione e della finanza sono quelli che impiegano di più lo smart working per i loro dipendenti, mentre si è registrato un calo nell’ambito dell’istruzione e dei servizi. Come funziona lo smart working Lo smart working, come abbiamo già sottolineato, non sostituisce il lavoro tradizionale ma lo amplia e lo integra, diventando un’opportunità per il dipendente e anche per il datore di lavoro. Pur non essendoci orari di lavoro fissi è sempre previsto che il lavoratore sia contattabile in alcune fasce orarie e che raggiunga i suoi obiettivi nei tempi prestabiliti. Per svolgere il lavoro agile è necessario utilizzare dei dispositivi digitali – computer, tablet e/o smartphone – che devono essere forniti dal datore di lavoro. Questa tipologia di lavoro prevede comunque dei doveri da parte del dipendente che possono riguardare gli obiettivi da raggiungere, il numero di ore settimanali e le responsabilità che derivano dal suo specifico incarico. Tutti i dipendenti che scelgono lo smart working invece del lavoro in sede hanno diritto alla medesima retribuzione, così come alle tutele in materia di salute e sicurezza prevista dalla normativa sul lavoro. Riferimenti normativi Spesso si pensa che il lavoro agile sia stato introdotto soltanto con l’arrivo dalla pandemia, ma in realtà si tratta di una modalità lavorativa già prevista nel 2017 con la legge n. 81 (articoli 18 -24) Con il mutare delle esigenze lavorative e la crescita dello smart working, le norme del 2017 sono state integrate e rinnovate con numerosi interventi legislativi, come il Decreto Ministeriale n. 149 del 22 agosto 2022 che precisa gli obblighi per il datore di lavoro (pubblico e privato) di comunicare sul portale Servizi Lavoro gli accordi previsti per lo smart working. Un altro passaggio fondamentale è il Protocollo Nazionale sul lavoro in modalità agile del settore privato, stipulato tra le parti sociali e il Ministero del Lavoro per stabilire modalità di accesso, diritti e doveri dei lavoratori agili. Fino a poco tempo fa, i dipendenti pubblici e privati potevano richiedere lo smart working se sussistevano alcuni presupposti: essere lavoratori fragili o avere figli under 14, ma dal 1° aprile 2024 è necessario stipulare preventivamente un accordo scritto tra dipendente e datore di lavoro. I vantaggi dello smart working per lavoratori e imprese Nonostante lo smart working abbia (come è normale) perso un po’ di terreno negli ultimi due anni, sono ancora tantissimi i lavoratori che operano con questa modalità e che la preferiscono al lavoro in sede, quindi vediamo insieme quali sono i vantaggi del lavoro agile. I vantaggi più evidenti riguardano sicuramente i lavoratori perché con lo smart working hanno la possibilità di gestire al meglio gli impegni lavorativi e familiari, senza dover sottostare alla rigidità degli orari previsti dalle imprese. Per chi deve raggiungere il lavoro con i mezzi pubblici o in auto, lo smart working abbatte i tempi per raggiungere il luogo di lavoro e al contempo permette di risparmiare sui costi di abbonamenti, carburante, pedaggi e manutenzione dell’auto. Organizzare il lavoro in autonomia accresce la responsabilità del lavoratore, che lavora in modo più efficiente e in base alle sue attitudini e ai suoi ritmi di lavoro. Con l’autonomia e la flessibilità del lavoro agile, il dipendente può beneficiare di maggiore tempo libero (si pensi ai pendolari) e ridurre drasticamente lo stress mentale e fisico. Lo smart working è la soluzione ideale per i neogenitori, che possono districarsi tra impegni lavorativi e familiari, senza essere costretti a lasciare il proprio impiego. Lo smart working offre dei vantaggi anche per le aziende, difatti si riducono i costi delle sedi